mercoledì 15 ottobre 2008

LETTERE A 2 TEMPI (Parigi - Londra)

Caro Enzo,
nell’ultima lettera sposti la discussione dalle città e dal nostro modo di viverle al “come raccontarle”, e tu, che dall’apertura del mio blog mi hai sempre sostenuto nello sforzo di trovare nuove formule per descrivere Lisbona, sai meglio di chiunque altro quanto mi appassioni questo tema.
Giocando sullo stile provocatorio e farsesco che sta caratterizzando queste “Lettere a 2 tempi”, tracci una netta linea di confine: da una parte c’è il tuo metodo “ispirato”, da romantico poeta urbano, e dall’altra ci sono io, testimone asciutto al servizio della cronaca.
Ed è proprio sul ruolo che attribuisci a te stesso che voglio muoverti una critica: se eri intenzionato a farci condividere le emozioni del tuo bellissimo viaggio in Vespa, purtroppo non ci sei riuscito.
Non c’è una parola sui luoghi attraversati (Bastia, Marsiglia, Avignone…) e tutte le foto ritraggono te su sfondi poco interessanti. Al centro dell’attenzione hai messo l’impresa, e non i 1000 chilometri di paesaggi sconosciuti ai tuoi lettori. Niente di male, il web 2.0 abbonda di bloggers che si raccontano, ma bastava essere chiari dall’inizio e intitolare il portale “letsvincenzo” invece che “letsvespa”.
Nella lettera che mi hai scritto ho apprezzato molto le osservazioni sull’atteggiamento dei giovani parigini, schiavi del french lifestyle, impegnati a interpretare un ruolo sociale piuttosto che a vivere spontaneamente la proria vita: è originale, introduce una novità. Commetti invece un errore quando esprimi le tue sensazioni a Parigi abusando delle immagini stereotipate della ragazza con la baguette sotto braccio e della coppia che cena al chiaro di luna.
Vedi Enzo, secondo me è possibile far passare le emozioni che proviamo scoprendo le nostre città, ma non chiamandole per nome e aggettivandole, bensì ricreando quelle atmosfere attraverso i fatti.
Io non ho mai scritto che Alfama è pittoresca e che il fado scalda i cuori: non mi andava di portare Lisbona sulle bancarelle.
Al termine del tuo viaggio avrai capito che il mondo è assai diverso visto da una Vespa: i campi, l’asfalto e le persone incontrate per caso lungo il cammino sembrano i veri protagonisti della nostra vita. Sarei contento se tu continuassi il blog raccontandoci come è Londra vista dalla Vespa: se rinuncerai a mettere te stesso davanti a tutto e ascolterai la strada sarò il primo dei tuoi lettori.
Un abbraccio,
Sandro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

toni inutilmente polemici?! Doc

Sandro Noto ha detto...

beh, pare comunque che ce l'abbia fatta...http://letsvespa.tumblr.com/
bravo enzino!