martedì 16 dicembre 2008

STOP NATALIZIO

Giovedì ritorno in Italia, così il blog rimane sospeso fino al 15 gennaio.
È trascorso un mese dallo "sbandato" tentativo di chiusura, e vi ringrazio ancora per il sostegno che mi avete offerto in quel momento. Per me è stata un'emozione.
Un abbraccio e buon Natale.
A presto,
Sandro

domenica 14 dicembre 2008

FOTOGRAMAS (2)

Guarda Fotogramas (1)

Fermo immagini di film mai girati a Lisbona by Antonio

Un tram chiamato Piacere

Frame da Un tram chiamato desiderio, Elia Kazan, 1951

L'electrico 28 sale verso Prazeres, oggi

giovedì 11 dicembre 2008

LA LIBRERIA PIÙ PICCOLA DI LISBONA

Fuori...

Dentro...

Escadinhas de São Cristovão 18, Mouraria.
Profonda mezzo metro e larga tre, per metterla a fuoco indietreggio ed entro in bagno: ci trovo il padrone.
- “Piacere, Simão. Come ti chiami?”
- “Ops, scusi, io…io? Sandro”.
- “Ah, come Sandro Pena, grande poeta! Italiano?”
- “Sì, Penna…ma finisca eh, io esco!”

Stringo le spalle e do un’occhiata: libri usati, dischi, fumetti. Uh, c’è pure Marcovaldo!

- “Ah, Italia, Italia: Pirandelo, Buzati, Manzzoni…
- “Simão, il locale: scelta o casual…”
- “Eccolo! Poesie di António Botto, il Sandro Pena portoghese. Io insegnavo chimica in un liceo, ma poi ho lasciato. I libri, i libri…”
- “Qual è il suo preferito?”
- “Ah, Sinais de fogo, dell’immenso Jorge de Sena, il mio educatore sentimentale. E tu, leggi i nostri autori?”
- “Umh, sì…Pessoa, Saramago, Lobo Antunes…poi…poi…”
- “No, no, no! Sempre loro!”
Simão si adira e scatta una lezione di letteratura lusitana. Mi introduce a Teixeira de Pascoaes, “il mistico”, recita mezzo sonetto di Eugénio de Andrade e divaga sui futuristi alentejani.
Io, però, porto via Marcovaldo.

martedì 9 dicembre 2008

KAL ROBSON, UN CHITARRISTA BRASILIANO A LISBONA

Nei bar del centro di Lisbona la musica dal vivo è quella brasiliana. Giovani cantanti e strumentisti arrivano in Portogallo col sogno di affermarsi nel mercato europeo, o soltanto in cerca di un lavoro.
Kal Robson è di Belo Horizonte, ha 40 anni e da maggio suona nella terrazza dell’Elevador de Santa Justa, un ascensore panoramico di 45 metri costruito nel 1902 per collegare la Baixa al Carmo, oggi meta obbligata dei turisti.
Seduto tra le casse di arance della caffetteria e un tavolo su cui appoggia l’amplificatore, i dischi in vendita e un piatto per le offerte, Kal spazia dai brani classici del repertorio brasiliano a pezzi di samba funk composti da lui.

“Sandro, faccio un’altra canzone e ci sediamo a parlare, ok?”
“Sì, ti filmo. Cosa suoni?”
Colombina di Ed Motta, la conosci?”



Come hai imparato a suonare la chitarra?
A Belo Horizonte è come il pallone, si apprende da bambini. Iniziai a undici anni con mio padre, e a quindici davo lezioni per pagarmi il conservatorio. Poi frequentando la chiesa evangelica mi inserii in un gruppo di musica gospel, dove cominciai a suonare anche il basso, la tromba e il pianoforte.
Quando hai deciso di fare il musicista per professione?
Abbandonai gli studi dopo il liceo per unirmi a un complesso che suonava durante i matrimoni in tutta la regione di Minas Gerais. Così, viaggiando, ebbi l’opportunità di conoscere altri musicisti coi quali stabilivo delle collaborazioni. I vari compensi che raccoglievo mi permettevano di essere autonomo.
Come sei arrivato in Portogallo?
Tramite mio cognato che vive a Lisbona, nel 2003 ricevetti un invito dai Balubú, un complesso di Almada che ho lasciato alla fine del 2007 per dedicarmi allo studio di nuovi generi.
Per la tua carriera è stato utile uscire dal Brasile?

È un paradosso, ma il pubblico più attento alle nuove tendenze della musica brasiliana è quello europeo. Sì, se non vuoi appiattirti sul genere commerciale devi venire qua.
Quali artisti consigli a chi vuole conoscere il meglio dell’attuale scena brasiliana?
Io adoro Lenine, Ana Carolina e Jorge Vercilio, che mescolano e riadattano in chiave moderna i ritmi della nostra tradizione sonora.

Kal Robson e l’Igreja do Carmo sullo sfondo

Cosa offre Lisbona a un musicista?
In positivo il contatto coi generi africani ed europei, in negativo la povertà del mercato discografico. Il Portogallo è un paese che non riesce a rinnovare la sua identità musicale. Il mio sogno è quello di andare in Francia, in Spagna o in Italia per incidere un disco.
Ti piace suonare in questa terrazza fra i turisti?
Sì, tanto. Per me l’Elevador è un banco di prova, un’Europa in miniatura. Qui arrivano persone di tutte le nazionalità, e ho modo di vedere come un russo, un tedesco o un finlandese recepiscono un mio pezzo. Poi si fanno incontri interessanti: ieri la direttrice di un festival andaluso mi ha invitato a suonare per il mese prossimo.
Quanto guadagna un bravo musicista che suona nei locali di Lisbona?
Tutti noi prendiamo circa 100 euro a serata, ma in un mese è difficile andare oltre i 1000.
Perché tanti giovani brasiliani continuano a emigrare verso l’Europa?
Spinti dall’illusione di arricchirsi alcuni vengono a fare lavori che in Brasile non accetterebbero mai. È vero che da noi bastano 20.000 euro per poter comprare una casa, ma con uno stipendio basso e un affitto da pagare ci vogliono trent'anni per mettere da parte quella cifra.
Quale altro lavoro ti sarebbe piaciuto fare nella vita?
L’odontoiatra. Strano vero? Forse perché come il musicista anche lui si prende cura del sorriso della gente.

sabato 6 dicembre 2008

FORSE NON TUTTI SANNO CHE…

Ad Alfama sono tuttora attivi tre antichi lavatoi (lavadouros) e un bagno pubblico (balneário), dove è possibile lavare gratuitamente a mano la biancheria o fare una doccia al prezzo di 50 centesimi.
“Tanti anziani del quartiere non hanno in casa né il bagno né la macchina per lavare i panni”, mi dice Maria, la custode del lavadouro di Beco de São Miguel. “La povertà di Alfama spesso è confusa col folklore, ma ogni settimana almeno cento persone sfruttano ancora questi servizi”.

Il lavadouro in Beco do Mexias

Il lavadouro in Rua dos Corvos

L’ingresso del balneário nelle Escadinhas de Santo Estêvão

Occasionalmente nel lavadouro di Beco do Mexias vengono organizzate serate di fado ad ingresso libero. Ulteriori informazioni sul sito della Junta de Freguesia de Santo Estêvão.

giovedì 4 dicembre 2008

MEGANATALE

Non ho ancora capito se si tratti di una buona o di una cattiva notizia.
Pure quest’anno, come avviene da tempo, Lisbona ostenta l’albero di Natale più alto d’Europa, 44 metri di impalcature luccicanti che sovrastano il parco Eduardo VII.
Il TG1 gli ha sempre dedicato un servizio, ma ecco intanto un’anticipazione.



Bello eh? Nel 2007 c’è stato un clamoroso pareggio con Bucarest (76 metri a 76), che ha scatenato accuse incrociate di “spionaggio artigianale” tra Portogallo e Romania.

mercoledì 3 dicembre 2008

IL NEW DEAL PASSA DA SALDANHA

C’è la crisi, le borse crollano. Una tabaccheria di Saldanha lancia una linea di lecca-lecca al sapore di panini liofilizzati. Prosciutto e formaggio (sandes e tostas mistas), manzo (pregos) e maiale (bifanas) i gusti disponibili.