Se non l’avese fatto domenica notte il fascicolo sarebbe tornato all’Assembleia Nacional innescando un logorante palleggio tra istituzioni.
All’ultimo dei 20 giorni disponibili (successivi all’approvazione della Corte Costituzionale), il Presidente della cattolicissima Repubblica portoghese, il neoliberista Anibal Cavaco Silva, ha promulgato la legge che consentirà il matrimono fra persone dello stesso sesso.
Ha motivato la scelta esplicitando la necessità di evitare contrasti sociali in un paese profondamente scosso dalla crisi economica. L’unico “rimprovero” mosso da Cavaco (così è comunemente menzionato dai cittadini e dalla stampa, “o Cavaco”) ha riguardato i partiti, cha a suo parere avrebbero dovuto cercare un compromesso trasversale.
Il provvedimento infatti è stato ratificato a febbraio scorso grazie a un’occasionale alleanza tra Partido Socialista (PS), Bloco de Esquerda (BE), Partido Comunista Português (PCP) e Partido Ecologista “Os Verdes” (PEV). Contrari il Centro Democrático Social - Partido Popular (CDS - PP) e il Partido Social Democrata (PSD), che avrebbe preferito un registro delle coppie di fatto secondo il modello francese e inglese.
Niente hanno potuto le opinioni in proposito di Joseph Ratzinger, ribadite la settimana scorsa durante le visite a Lisbona, Fatima e Porto.
Non amo rilanciare o commentare notizie di cronoca bianca, ma mi ha stupito che ieri mattina le edizioni on-line di Repubblica e Corriere abbiano ignorato il fatto, visto il progressivo isolamento italiano in tema di legislazione sui diritti civili.
Il fotomontaggio di Cavaco che annuncia la promulgazione della legge vestendo una giacca coi motivi del rainbow gay, apparso ieri sulla prima pagina del giornale Metro. Così ho appreso la notizia.
mercoledì 19 maggio 2010
CAVACO HA PROMULGATO
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2 commenti:
paese felice, vine da dire sempre più sèesso, riguardo qualsiasi altro paese..
guarda che c'era scritto su Repubblica online eh :D
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