lunedì 30 giugno 2008

IL BUSINESS DELLA SAUDADE

Venerdì scorso, in un’erboristeria della Baixa, l’intraprendente commessa ha tentato di smerciarmi un lecca-lecca “tutto portoghese”, il chupa-chupa Pereira, che previene la tosse e “stimola saudade”.
“Glielo assicuro, lo provi! Il mix di ingredienti contenuti riproduce il tipico odore delle campagne del basso Alentejo, e improvvisamente vorrà rituffarsi nelle antiche tradizioni lusitane. Va a ruba tra le comunità di emigranti”.
Appena le dico che sono italiano, e che il basso Alentejo l’ho attraversato soltanto due volte con l’autobus, la commessa rilancia: “Non si preoccupi, il dottor Pereira sta studiando una gamma di chupa-chupas specifici per stranieri, che fra pochi mesi troverà nelle erboristerie del suo paese. Cosa vuole, voi italiani esportate la pasta, i tedeschi le automobili, e noi portoghesi la saudade!”
L’incontro con la balorda venditrice, per quanto inquietante un po’ mi ha incoraggiato: da tempo cercavo conferme al sospetto che la saudade fosse uscita dalle tascas per diventare una specie di marchio commerciale, una potente attrattiva per turisti veicolata sotto forma di fado, il celebre canto portoghese che esprime rimorso e nostalgia per gli affetti dispersi nel passato.
Così ieri pomeriggio sono andato al prestigioso Club do Fado di Alfama per parlarne con un addetto ai lavori, il chitarrista Pedro Simões. “Ogni paese vende agli stranieri ciò che meglio lo rappresenta fuori dai suoi confini. Se l’Italia ha la moda, la cucina e le macchine sportive, in Portogallo abbiamo il fado, il bacalhau e la saudade. Qui al Club un turista è disposto a spendere 80 euro per una cena che riunisca i tre elementi: piatti di baccalà, fado in sottofondo, e i cantanti che si sgolano di saudade. In qualche modo, come gli italiani sono riusciti a imporre l’idea che la vera pizza si mangia esclusivamente da loro, i lisboneti vorrebbero convincere mezza Europa che l’autentica malinconia si prova solo in questa città”.

L’ingresso del ristorante “Leão d’ouro”, in Rua 1° de Dezembro

1 commento:

Vanna ha detto...

Ho sempre trovato delle analogie tra la musica portoghese e quella napoletana, per il tipo di melodia e di interpretazione. Ed ecco che proprio ieri al Tg2 hanno parlato di un connubio tra le due città attraverso la musica, interpretata dalla grande Salguero, ex Madredeus, e suonata dai Solis quartet: http://www.youtube.com/watch?v=W1oBl1xGShI