venerdì 7 marzo 2008

IL MAESTRO

È seduto al mio tavolo, ma con lui non posso parlare, perché ha soltanto una cosa da dire al mondo, ed è un messaggio da parte di qualcuno, o una profezia, che presto o tardi confiderà a un prescelto. Per questo lo chiamano il Maestro.
Di lui non si sa niente, eppure si sa tutto: ogni giorno, per la stessa durata e alle stesse ore, fa sempre le stesse cose: passeggia nelle stesse strade, entra negli stessi locali e riposa nelle stesse piazze. A mezzanotte arriva a questo Bar Estadio, legge il Correio da Manhã, fuma una português vermelha e mescola il suo caffè per dieci minuti esatti. Che senso dareste a tutto ciò?
La risposta sta nella sua lezione silenziosa: per essere notati da un particolare gruppo di persone, non è importante fare gesti eclatanti, ma far sempre determinate cose.
Chi pensa di aver capito allora si tenga pronto, potrebbe essere il prescelto.

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